Oct 19 2010

Il paradiso non puó attendre

Il paradiso nin puó attendre – Guardian – pdf

Aug 19 2010

Chiamata di Mobilitazione per Salvare l’Islanda 2010!

Unisciti alla resistenza contro l’industrializzazione dell’ultima grande zona selvatica d’Europa ed agisci direttamente contro l’industria pesante!

La Lotta Finora
La campagna per difendere la piu’ grande area selvatica d’Europa continua. Negli ultimi cinque anni campi estivi per azione diretta in Islanda hanno bersagliato fonderie d’alluminio, mega-dighe e centrali di energia geotermica.

Dopo la terribile distruzione, causata dalla costruzione della diga piu’ grande d’Europa a Kárahnjúkar e l’enorme centrale geotermica a Hengill, c’e’ ancora tempo per demolire il ‘piano generale’ che mira alla costruzione di dighe per ogni maggior fiume glaciale, ogni sostanziale campo geotermico sfruttato e la costruzione di fonderie dell’alluminio, una raffineria petrolifera, “coltivazione data” (Data farming) e industrie di silicone. Questo non solo distrurrebbe panorami ed ecosistemi unici ma condurrebbe l’Islanda ad un enorme crescita delle emissioni di gas serra.

Panorama Politico
Saving Iceland ha reintrodotto disordini civili e idée anarchiche tra gente commune Islandese e ha dimostrato numerosi metodi di azione diretta, molti dei quail furono utilizzati con molto successo nella “Kitchen Utensils Uprising” (Rivolta degli Utensili da Cucina) dell’anno scorso. In tale occasione attivisti esperti di Saving Iceland sono rimasti costantemente ai confini piu’ avanzati di azione. Saving Iceland e il nostro lavoro negli anni e’ stato maggiore catalista nel rovesciare il corrotto governo-Alcoa, favorevole all’industria pesante. Read More

Nov 03 2008

UNO SCOGLIO SEPOLTO dai debiti

L’isola dell’Oceano Atlantico, già sede di banche estere che offrivano tassi agevolatissimi, si avvia verso il default a causa della crisi finanziaria. Colpa di un sistema che non si è mai interrogato sulla propria solidità e della sua scarsa importanza strategica
Haukur Már Helgason, REYKJAVIK

Lo scorso aprile il governo ha pubblicato un rapporto sull’«immagine dell’Islanda», scritto da una commissione formata dagli imprenditori che contano nel paese. Il rapporto sintetizza così la storia dell’Islanda: «Per lungo tempo la nazione ha vissuto in ristrettezze, ma da quando ha conquistato la libertà e l’indipendenza, in meno di un secolo, da un paese in via di sviluppo che era si è trasformata in una delle nazioni più ricche del mondo».

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Oct 11 2005

APPELLO PER UN RADUNO DI PROTESTA INTERNAZIONALE IN ISLANDA NELL’ESTATE 2006

Unisciti a noi nelle aree che saranno interessate dalla diga e fai sentire la tua opposizione a questa apocalisse ambientale!

Gli altopiani islandesi sono l’ultimo grande spazio realmente selvaggio che è rimasto nell’Europa Occidentale. Ora il potenziale idro-elettrico del paese è stato preso di mira dalle multinazionali, che vogliono stabilire l’industria pesante nell’interno, finora vergine, dell’isola.

Questi vandali multinazionali – scientemente aiutati dal governo islandese – stanno per produrre una catastrofe ambientale di proporzioni mai viste.

Una serie di gigantesche dighe sono già in costruzione a Karahnjukar, negli altopiani orientali dell’Islanda. Queste dighe sono pensate esclusivamente per dare energia ad una fonderia di alluminio della Alcoa che sarà costruita dalla Bechtel (warprofiteers) nel fiordo selvaggio di Reydarfjordur, e dovrà essere operativa nel 2007. La rete elettrica nazionale non beneficierà neanche di un singolo kilowatt in più per l’uso domestico. L’habitat naturale di molte piante ed animali rari ed in via d’estinzione sarà invece sommerso, perduto, distrutto.

Altre multinazionali dell’alluminio – come la Rio Tinto Zinc (RTZ) – si sono messe avidamente in fila per ottenere l’energia a basso prezzo offerta dalle future dighe che sono progettate in tutti gli altopiani.

Incredibilmente, alcune di quelle aree che sono destinate alla distruzione – come Kringilsarrani e Thjorsarver negli altopiani meridionali – sono protette dalla legge islandese e da normative internazionali. Tutte sono di una bellezza naturale notevolissima e le loro caratteristiche uniche in termini botanici, geologici, biologici ed ecologici sono d’importanza scientifica acclarata.

Fino ad ora il governo islandese non ha esitato ad usare tattiche come le minacce personali o le persecuzioni professionali contro i cittadini che si sono opposti alla sua politica energetica, e gli ambientalisti islandesi si stanno preparando ad una difficile battaglia che non si preannuncia breve. Il sostegno da parte degli ambientalisti internazionali e la loro partecipazione al raduno del 2006 sarà di enorme importanza nella battaglia.

C’è una crescente presa di coscienza da parte della popolazione islandese del fatto che le dighe di Karahnjukar rappresentino un progetto disgraziato. I grandi problemi che emergono per la loro costruzione e l’enorme scala su cui sta avvenendo la distruzione dell’ambiente diventa ogni giorno più chiara. Inoltre, la diga sta venendo costruita in una zona sismicamente instabile e costituirebbe una grande minaccia per la popolazione locale.

In ogni caso non è ancora troppo tardi: la costruzione della diga di Karahnjukar sta già incorrendo in ritardi. Gli esperti concordano sul fatto che il 90% dei danni irreversibili all’ambiente avverranno quando le acque allagheranno la valle – ciò dovrebbe avvenire secondo programma nel 2006 ma subirà probabilmente un ritardo.

Tanto più si dilungherà la costruzione delle dighe tanto più avremo tempo per fermare i distruttori degli altipiani islandesi.

Nessuno si può permettere di consentire all’avidità delle multinazionali di avere ragione del divino dragone dei fiori e dei ghiacci islandese.

Le date del raduno saranno annunciate all’inizio del 2006. Per segnalare il vostro interesse ad unirvi a noi scriveteci a
savingiceland@riseup.net

Oct 11 2005

AIUTO! LA NATURA E SOTTO ATTACCO! FERMIAMO L’ASSASSINIO DELL ISLANDA!

COMUNICATO STAMPA:
Azioni Globali Contro La Industria Pesante
12 Settembre 2007

Oggi, la gente in Sudafrica, Islanda, Trinidad, Danimarca, America e
XXXX protesta contro lï’industrializzazione pesante. Questo e il primo
evento coordinato di un nuovo movimento globale che sta crescendo e
che e nato all 2007 Saving Iceland campo di protesto in Ölfus,
Islanda. (1) Lï’obbiettivo comune di questi protesti contro
lï’industria pesante, in particolare le corporazioni Alcan/Rio-Tinto e
Alcoa.

Sudafrica- circa 250 persone sono marciate sulla sede di Alcan in
Johannesburg in protesto alla distribuzione preferenziale dï’energia
ad Alcan, verso una popolazione di qui il 30% non ha accesso a
corrente elettrica. Alcan sta per ricevere energia da carbone e
nucleare per un nuovo fonditore in Eastern Cape, che consumerï’ la
stessa energia come mezza Cape Town, ad una delle piu basse tariffe
in tutto il mondo. Lï’entrate alla sede di Alcan era bloccata per un
ora e mezza con nessuna persona entrando o uscendo.

La organizzazione Earthlife Africa Jhb, di qui il membro Lerato
Maregele partecipava alla conferenza campo di protesto Saving Iceland
2007, e parte della manifestazione e fa le seguenti domande: Uno,
Alcan e la compagnia elettrica nazionale rilascino tutti i dettaglio
sullï’ loro affare, incluso il vero prezzo dellï’ elettricitï’ venduta.
Due, che Eskom dia una linea base di 100khh all mese per ogni
sudafricano.

Islanda- nonostante terribile vento e pioggia, ci sono stati protesti
fuori agli uffici del governo in Reykjavik ed un assemblea di persone
lungo la rotta dell nuovo proposto dam, lungo il fiume Thjorsa ()
alle ore 15.00 GMT. Anche, la ministra Islandese per lï’ambiente,
Thorunn Sveinbjarnardottir, e stata visitata alla sua casa questa
mattina e, con una gentile chiacherata, lï’e stata data una lettera.

Il governo Islandese prova di velocemente costruire numerosi nuovi ed
ingranditi fonditori dï’alluminio per aumentare la produzione totale
dï’alluminio a tre milioni di tonnellate allï’ anno. Questi progetti
dï’industria pesante, alimentati da hydro-energia ed energia
geothermica, sono stati condannati da scienziati ambientali e gruppi
lobby. Tre reservoir per dige stanno per essere creati lungo il fiume
Thorsa -dove si sono congregati i protestanti-, per fornire lï’energia
ad un nuovo fonditore dellï’ Alcoa, vicino alla citta di Husavik nell
nord, o un un espansione della pianta Alcan in Hafnarfjordur, contro
qui la popolazione locale ha preso il veto in un referendum.

ï’La disoccupazione in Islanda e allï’ 0.9%. Quindi questa distruzione
e basata unicamente sullï’avarizia di Landsvirkjun (la compagnia
nazionale dï’energia) e non ï’ economicamente logica. Noi siamo qui per
lottare insieme ai contadini locali contro Landsvirkjun in difesa
della loro terra e nostra terra.ï’

– attivista di Saving Iceland, Siggi Hardarson

Trinidad- Attivisti stanno commemorando il primo anniversario di un
azione in qui la gente ha confrontato i piani di Alcoa per un
fonditore nell paese rurale di Chatam; mentre gli avvocati si stanno
preparando per la battaglia legale contro la Environmental Management
Authority (autoritï’ dellï’ management ambientale), rappresentante
dellï’industria pesante, che sarï’ importantissima nello sviluppo
dellï’isola.

ï’12 Settembre 2006 era il giorno che attivisti hanno confrontato
trattori e polizia in Foodcrop Road and quel giorno vivrï’ per sempre
nei nostri cuori e menti degli attivisti in Trinidad e Tobago come un
momento cruciale nella nostra lotta per giustizia ambientale e sociale.ï’

– Attilah Sprinter, Rights Action Group

La pressione da azioni di gruppi di base come questa, hanno fatto che
il Primo Ministro Patrick Manning ha lasciato il piano di costruire
il fonditore Alcoa in Chatam. Confrontato in quattro casi contro di
loro, EMA, di qui fa parte la NEC e la corporazione dï’alluminio
Alutrint, ha significamene perso davanti allï’giudice nella sua
domanda che tre NGO ï’RAG, PURE e Smelta Karavan- non possano fare
azioni contro di loro. Questa decisione importante riconosce che
lï’industrializzazione pesante e una questione nazionale di Trinidad e
non solo locale. Il popolo contro EMA continue dallï’ 13 Settembre.

Danimarca- Alle 18.00 CEST (16.00 GMT) di questa sera un gruppo
marciera allï’ambasciata Islanda e allï’ Greenlandï’s Representation
Office (officio di rappresentazione della Groenlandia) con una
bandiera con la scritta ï’Global Struggle Against Heavy Industryï’. Ci
saranno discorsi riguardo alla lotta mondiale contro lï’industria
pesante e il movimento di resistenza. Alcoa sta progettando un
fonditore nella Groenlandia, mentre il Primo Ministro Hans Enoksen e
al momento in New York a cercare crediti per finanziare il progetto
di hydro-energia.

In Australia, residenti nellï’ Ovest hanno ricevuto il supporto dellï’
US avocata Erin Brockovitch in una battaglia legale contro Alcoa. La
corporazione intende di raddoppiare la produzione delle sue
operazioni nella regione, mentre i residenti della vicina cittï’
Yarloop domandano essere rilocati. Dicono che stanno ï’vivendo in una
bubbola tossicaï’ e la loro salute sta soffrendo drammaticamente a
causa dellï’ lavoro di Alcoa.

Paesi Bassi-
in Olanda, e apparso in solidarietï’ con la lotta globale contro
lï’industria pesante e Saving Iceland, un graffiti lungo la linea di
treno di Arnhern nei Paesi Bassi, con scritto ï’Salvate Lï’Ultima Selva
Dï’Europaï’ e ï’savingiceland.orgï’. Il muro su qui e stato scritto, fa
parte di una mega-struttura ï’Betuwelijnï’ che connete i Paesi Bassi
con la Germania.

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AIUTA A SALVARE L’ULTIMA GRANDE AREA SELVAGGIA IN EUROPA DALLO SFRUTTAMENTO INDUSTRIALE / CAMPO D’AZIONE 2007 / DAL 6 LUGLIO / ISLANDA / Saving Iceland ITALIANO pdf

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Maps image upload

AIUTO! LA NATURA Eï’ SOTTO ATTACCO!

FERMIAMO Lï’ASSASSINIO DELLï’ISLANDA!

Fermiamo il governo islandese e la Alcoa che vogliono distruggere lï’ultimo angolo selvaggio dï’Europa per costruire una gigantesca fonderia dï’alluminio!

Un ï’pianoï’ per ï’sviluppareï’ la splendida natura dellï’Islanda in un inferno di industria pesante al servizio dellï’aviditï’ delle multinazionali!

ï’ giï’ iniziato. Il progetto per la diga di Karahnjukar sta giï’ venendo realizzatoï’ ma puï’ essere fermato!

COME POSSO DARE UNA MANO?


APPELLO PER UN RADUNO DI PROTESTA INTERNAZIONALE IN ISLANDA NELLï’ESTATE 2007

Unisciti a noi nelle aree che saranno interessate dalla diga e fai sentire la tua opposizione a questa apocalisse ambientale!

Gli altopiani islandesi sono lï’ultimo grande spazio realmente selvaggio che ï’ rimasto nellï’Europa Occidentale. Ora il potenziale idro-elettrico del paese ï’ stato preso di mira dalle multinazionali, che vogliono stabilire lï’industria pesante nellï’interno, finora vergine, dellï’isola.

Questi vandali multinazionali ï’ scientemente aiutati dal governo islandese ï’ stanno per produrre una catastrofe ambientale di proporzioni mai viste.

Una serie di gigantesche dighe sono giï’ in costruzione a Karahnjukar, negli altopiani orientali dellï’Islanda. Queste dighe sono pensate esclusivamente per dare energia ad una fonderia di alluminio della Alcoa che sarï’ costruita dalla Bechtel (warprofiteers) nel fiordo selvaggio di Reydarfjordur, e dovrï’ essere operativa nel 2007. La rete elettrica nazionale non beneficierï’ neanche di un singolo kilowatt in piï’ per lï’uso domestico. Lï’habitat naturale di molte piante ed animali rari ed in via dï’estinzione sarï’ invece sommerso, perduto, distrutto.

Altre multinazionali dellï’alluminio ï’ come la Rio Tinto Zinc (RTZ) ï’ si sono messe avidamente in fila per ottenere lï’energia a basso prezzo offerta dalle future dighe che sono progettate in tutti gli altopiani.

Incredibilmente, alcune di quelle aree che sono destinate alla distruzione ï’ come Kringilsarrani e Thjorsarver negli altopiani meridionali ï’ sono protette dalla legge islandese e da normative internazionali. Tutte sono di una bellezza naturale notevolissima e le loro caratteristiche uniche in termini botanici, geologici, biologici ed ecologici sono dï’importanza scientifica acclarata.

Fino ad ora il governo islandese non ha esitato ad usare tattiche come le minacce personali o le persecuzioni professionali contro i cittadini che si sono opposti alla sua politica energetica, e gli ambientalisti islandesi si stanno preparando ad una difficile battaglia che non si preannuncia breve. Il sostegno da parte degli ambientalisti internazionali e la loro partecipazione al raduno del 2006 sarï’ di enorme importanza nella battaglia.

Cï’ï’ una crescente presa di coscienza da parte della popolazione islandese del fatto che le dighe di Karahnjukar rappresentino un progetto disgraziato. I grandi problemi che emergono per la loro costruzione e lï’enorme scala su cui sta avvenendo la distruzione dellï’ambiente diventa ogni giorno piï’ chiara. Inoltre, la diga sta venendo costruita in una zona sismicamente instabile e costituirebbe una grande minaccia per la popolazione locale.

In ogni caso non ï’ ancora troppo tardi: la costruzione della diga di Karahnjukar sta giï’ incorrendo in ritardi. Gli esperti concordano sul fatto che il 90% dei danni irreversibili allï’ambiente avverranno quando le acque allagheranno la valle ï’ ciï’ dovrebbe avvenire secondo programma nel 2006 ma subirï’ probabilmente un ritardo.

Tanto piï’ si dilungherï’ la costruzione delle dighe tanto piï’ avremo tempo per fermare i distruttori degli altipiani islandesi.

Nessuno si puï’ permettere di consentire allï’aviditï’ delle multinazionali di avere ragione del divino dragone dei fiori e dei ghiacci islandese.

Le date del raduno saranno annunciate allï’inizio del 2006. Per segnalare il vostro interesse ad unirvi a noi scriveteci a
savingiceland@riseup.net

Italiano – Aituto!…

Il paradiso non puo attendere – La Repubblica delle Donne pdf

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IL PROGETTO KARAHNJUKAR – Paolo Cortini

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