Oct 11 2005

AIUTO! LA NATURA E SOTTO ATTACCO! FERMIAMO L’ASSASSINIO DELL ISLANDA!

COMUNICATO STAMPA:
Azioni Globali Contro La Industria Pesante
12 Settembre 2007

Oggi, la gente in Sudafrica, Islanda, Trinidad, Danimarca, America e
XXXX protesta contro lï’industrializzazione pesante. Questo e il primo
evento coordinato di un nuovo movimento globale che sta crescendo e
che e nato all 2007 Saving Iceland campo di protesto in Ölfus,
Islanda. (1) Lï’obbiettivo comune di questi protesti contro
lï’industria pesante, in particolare le corporazioni Alcan/Rio-Tinto e
Alcoa.

Sudafrica- circa 250 persone sono marciate sulla sede di Alcan in
Johannesburg in protesto alla distribuzione preferenziale dï’energia
ad Alcan, verso una popolazione di qui il 30% non ha accesso a
corrente elettrica. Alcan sta per ricevere energia da carbone e
nucleare per un nuovo fonditore in Eastern Cape, che consumerï’ la
stessa energia come mezza Cape Town, ad una delle piu basse tariffe
in tutto il mondo. Lï’entrate alla sede di Alcan era bloccata per un
ora e mezza con nessuna persona entrando o uscendo.

La organizzazione Earthlife Africa Jhb, di qui il membro Lerato
Maregele partecipava alla conferenza campo di protesto Saving Iceland
2007, e parte della manifestazione e fa le seguenti domande: Uno,
Alcan e la compagnia elettrica nazionale rilascino tutti i dettaglio
sullï’ loro affare, incluso il vero prezzo dellï’ elettricitï’ venduta.
Due, che Eskom dia una linea base di 100khh all mese per ogni
sudafricano.

Islanda- nonostante terribile vento e pioggia, ci sono stati protesti
fuori agli uffici del governo in Reykjavik ed un assemblea di persone
lungo la rotta dell nuovo proposto dam, lungo il fiume Thjorsa ()
alle ore 15.00 GMT. Anche, la ministra Islandese per lï’ambiente,
Thorunn Sveinbjarnardottir, e stata visitata alla sua casa questa
mattina e, con una gentile chiacherata, lï’e stata data una lettera.

Il governo Islandese prova di velocemente costruire numerosi nuovi ed
ingranditi fonditori dï’alluminio per aumentare la produzione totale
dï’alluminio a tre milioni di tonnellate allï’ anno. Questi progetti
dï’industria pesante, alimentati da hydro-energia ed energia
geothermica, sono stati condannati da scienziati ambientali e gruppi
lobby. Tre reservoir per dige stanno per essere creati lungo il fiume
Thorsa -dove si sono congregati i protestanti-, per fornire lï’energia
ad un nuovo fonditore dellï’ Alcoa, vicino alla citta di Husavik nell
nord, o un un espansione della pianta Alcan in Hafnarfjordur, contro
qui la popolazione locale ha preso il veto in un referendum.

ï’La disoccupazione in Islanda e allï’ 0.9%. Quindi questa distruzione
e basata unicamente sullï’avarizia di Landsvirkjun (la compagnia
nazionale dï’energia) e non ï’ economicamente logica. Noi siamo qui per
lottare insieme ai contadini locali contro Landsvirkjun in difesa
della loro terra e nostra terra.ï’

– attivista di Saving Iceland, Siggi Hardarson

Trinidad- Attivisti stanno commemorando il primo anniversario di un
azione in qui la gente ha confrontato i piani di Alcoa per un
fonditore nell paese rurale di Chatam; mentre gli avvocati si stanno
preparando per la battaglia legale contro la Environmental Management
Authority (autoritï’ dellï’ management ambientale), rappresentante
dellï’industria pesante, che sarï’ importantissima nello sviluppo
dellï’isola.

ï’12 Settembre 2006 era il giorno che attivisti hanno confrontato
trattori e polizia in Foodcrop Road and quel giorno vivrï’ per sempre
nei nostri cuori e menti degli attivisti in Trinidad e Tobago come un
momento cruciale nella nostra lotta per giustizia ambientale e sociale.ï’

– Attilah Sprinter, Rights Action Group

La pressione da azioni di gruppi di base come questa, hanno fatto che
il Primo Ministro Patrick Manning ha lasciato il piano di costruire
il fonditore Alcoa in Chatam. Confrontato in quattro casi contro di
loro, EMA, di qui fa parte la NEC e la corporazione dï’alluminio
Alutrint, ha significamene perso davanti allï’giudice nella sua
domanda che tre NGO ï’RAG, PURE e Smelta Karavan- non possano fare
azioni contro di loro. Questa decisione importante riconosce che
lï’industrializzazione pesante e una questione nazionale di Trinidad e
non solo locale. Il popolo contro EMA continue dallï’ 13 Settembre.

Danimarca- Alle 18.00 CEST (16.00 GMT) di questa sera un gruppo
marciera allï’ambasciata Islanda e allï’ Greenlandï’s Representation
Office (officio di rappresentazione della Groenlandia) con una
bandiera con la scritta ï’Global Struggle Against Heavy Industryï’. Ci
saranno discorsi riguardo alla lotta mondiale contro lï’industria
pesante e il movimento di resistenza. Alcoa sta progettando un
fonditore nella Groenlandia, mentre il Primo Ministro Hans Enoksen e
al momento in New York a cercare crediti per finanziare il progetto
di hydro-energia.

In Australia, residenti nellï’ Ovest hanno ricevuto il supporto dellï’
US avocata Erin Brockovitch in una battaglia legale contro Alcoa. La
corporazione intende di raddoppiare la produzione delle sue
operazioni nella regione, mentre i residenti della vicina cittï’
Yarloop domandano essere rilocati. Dicono che stanno ï’vivendo in una
bubbola tossicaï’ e la loro salute sta soffrendo drammaticamente a
causa dellï’ lavoro di Alcoa.

Paesi Bassi-
in Olanda, e apparso in solidarietï’ con la lotta globale contro
lï’industria pesante e Saving Iceland, un graffiti lungo la linea di
treno di Arnhern nei Paesi Bassi, con scritto ï’Salvate Lï’Ultima Selva
Dï’Europaï’ e ï’savingiceland.orgï’. Il muro su qui e stato scritto, fa
parte di una mega-struttura ï’Betuwelijnï’ che connete i Paesi Bassi
con la Germania.

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AIUTA A SALVARE L’ULTIMA GRANDE AREA SELVAGGIA IN EUROPA DALLO SFRUTTAMENTO INDUSTRIALE / CAMPO D’AZIONE 2007 / DAL 6 LUGLIO / ISLANDA / Saving Iceland ITALIANO pdf

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AIUTO! LA NATURA Eï’ SOTTO ATTACCO!

FERMIAMO Lï’ASSASSINIO DELLï’ISLANDA!

Fermiamo il governo islandese e la Alcoa che vogliono distruggere lï’ultimo angolo selvaggio dï’Europa per costruire una gigantesca fonderia dï’alluminio!

Un ï’pianoï’ per ï’sviluppareï’ la splendida natura dellï’Islanda in un inferno di industria pesante al servizio dellï’aviditï’ delle multinazionali!

ï’ giï’ iniziato. Il progetto per la diga di Karahnjukar sta giï’ venendo realizzatoï’ ma puï’ essere fermato!

COME POSSO DARE UNA MANO?


APPELLO PER UN RADUNO DI PROTESTA INTERNAZIONALE IN ISLANDA NELLï’ESTATE 2007

Unisciti a noi nelle aree che saranno interessate dalla diga e fai sentire la tua opposizione a questa apocalisse ambientale!

Gli altopiani islandesi sono lï’ultimo grande spazio realmente selvaggio che ï’ rimasto nellï’Europa Occidentale. Ora il potenziale idro-elettrico del paese ï’ stato preso di mira dalle multinazionali, che vogliono stabilire lï’industria pesante nellï’interno, finora vergine, dellï’isola.

Questi vandali multinazionali ï’ scientemente aiutati dal governo islandese ï’ stanno per produrre una catastrofe ambientale di proporzioni mai viste.

Una serie di gigantesche dighe sono giï’ in costruzione a Karahnjukar, negli altopiani orientali dellï’Islanda. Queste dighe sono pensate esclusivamente per dare energia ad una fonderia di alluminio della Alcoa che sarï’ costruita dalla Bechtel (warprofiteers) nel fiordo selvaggio di Reydarfjordur, e dovrï’ essere operativa nel 2007. La rete elettrica nazionale non beneficierï’ neanche di un singolo kilowatt in piï’ per lï’uso domestico. Lï’habitat naturale di molte piante ed animali rari ed in via dï’estinzione sarï’ invece sommerso, perduto, distrutto.

Altre multinazionali dellï’alluminio ï’ come la Rio Tinto Zinc (RTZ) ï’ si sono messe avidamente in fila per ottenere lï’energia a basso prezzo offerta dalle future dighe che sono progettate in tutti gli altopiani.

Incredibilmente, alcune di quelle aree che sono destinate alla distruzione ï’ come Kringilsarrani e Thjorsarver negli altopiani meridionali ï’ sono protette dalla legge islandese e da normative internazionali. Tutte sono di una bellezza naturale notevolissima e le loro caratteristiche uniche in termini botanici, geologici, biologici ed ecologici sono dï’importanza scientifica acclarata.

Fino ad ora il governo islandese non ha esitato ad usare tattiche come le minacce personali o le persecuzioni professionali contro i cittadini che si sono opposti alla sua politica energetica, e gli ambientalisti islandesi si stanno preparando ad una difficile battaglia che non si preannuncia breve. Il sostegno da parte degli ambientalisti internazionali e la loro partecipazione al raduno del 2006 sarï’ di enorme importanza nella battaglia.

Cï’ï’ una crescente presa di coscienza da parte della popolazione islandese del fatto che le dighe di Karahnjukar rappresentino un progetto disgraziato. I grandi problemi che emergono per la loro costruzione e lï’enorme scala su cui sta avvenendo la distruzione dellï’ambiente diventa ogni giorno piï’ chiara. Inoltre, la diga sta venendo costruita in una zona sismicamente instabile e costituirebbe una grande minaccia per la popolazione locale.

In ogni caso non ï’ ancora troppo tardi: la costruzione della diga di Karahnjukar sta giï’ incorrendo in ritardi. Gli esperti concordano sul fatto che il 90% dei danni irreversibili allï’ambiente avverranno quando le acque allagheranno la valle ï’ ciï’ dovrebbe avvenire secondo programma nel 2006 ma subirï’ probabilmente un ritardo.

Tanto piï’ si dilungherï’ la costruzione delle dighe tanto piï’ avremo tempo per fermare i distruttori degli altipiani islandesi.

Nessuno si puï’ permettere di consentire allï’aviditï’ delle multinazionali di avere ragione del divino dragone dei fiori e dei ghiacci islandese.

Le date del raduno saranno annunciate allï’inizio del 2006. Per segnalare il vostro interesse ad unirvi a noi scriveteci a
savingiceland@riseup.net

Italiano – Aituto!…

Il paradiso non puo attendere – La Repubblica delle Donne pdf

Bebbe Grillo

web.tiscali.it/wwf.sulcis/

IL PROGETTO KARAHNJUKAR – Paolo Cortini

Impregilo

No Responses to “AIUTO! LA NATURA E SOTTO ATTACCO! FERMIAMO L’ASSASSINIO DELL ISLANDA!”

  1. Daniela says:

    Questa è un’ennesima prova di quanto poco interessa a tanti potenti la meravigliosità dell’ambiente e la salute degli animali e delle persone. Non hanno il dono di essere umani, hanno solo il difetto di non essere veri uomini.

    Mi dispiace molto per questa crudeltà, spero di vero cuore che qualcuno riesca a fermare la loro idiozia.

  2. filippo & family says:

    Ciao a tutti, facciamo vedere che certe aziende italiane coinvolte in questo assurdo e ridicolo affare non ci rappresentano come italiani, noi ci saremo nel 2006 in Islanda.

  3. Giordano Ruffaldi says:

    Come italiano mi vergogno della partecipazione del mio paese a questo scempio.

    Mi sento profondamente offeso,indignato per quanto stia accadendo.

    Ma dove vogliamo andare, ma basta. Basta!

    Siamo in mano a CRIMINALI.

  4. Filippo says:

    La stupidità dell’uomo non ha confini! Sono stato in Islanda e lo reputo un posto meraviglioso! Speriamo che questo scempio non avvenga!

  5. luca says:

    Servono le rivoluzioni!!!! Scendiamo in piazza!!

  6. elio michele burdi says:

    Sono contrario a questo scempio.
    “Ci ucciderete tutti!”
    elio

  7. All3n says:

    è uno scempio…stiamo distruggendo questo pianeta..è vergognoso. dobbiamo fare qualunque cosa pur di salvare il salvabile..o non avremo un futuro..potessi fare qualcosa di concreto lo farei.
    mi spiace per queste notizie orribili, certe persone non capiscono proprio cosa fanno..

  8. Enrico says:

    Non so se sarò con voi al raduno, ma è sicuro che sono con voi e per l’ambiente perchè amo la vita, forza e non disperiamo!!!

  9. luca says:

    Sono stato in islanda tanti anni fa, so che il popolo islandese gia in passato aveva lottato per salvaguardare la cascata di Gullfoss e ci e riuscito, se avra bisogno di un sostegno per vincere questa nuova battaglia, ci saremo !
    Ciao Luca

  10. Marco says:

    Noi Italiani dovremmo essere i primi a partecipare alla protesta, essendo l’italiana Impregilo vergognosamente coinvolta nell’affare (credo che nella versione italiana del sito,non si sia accennato a questo piccolo particolare…forse non ho letto attentamente). leggetevi questa letterina!!!!!!
    http://www.beppegrillo.it/archives/immagini/PRESS_RELEASE_17_August_2005.pdf

    che vergogna…..

  11. Luisella says:

    Sono stata in Islanda nel 1995 e nel 2000 e ancora non sono guarita dal “mal d’islanda”. Mi inquieta il disastro che si prospetta a causa delle dighe, ma mi dispiace altrettanto che l’Islanda continui a permettere la caccia alle balene. Probabilmente risponderò all’appuntamento dell’estate 2006, ma vorrei vedere qualcosa anche in favore delle balene. vorrei sapere che dicono gli ecologisti islandesi in proposito.

  12. pcortini says:

    Segnalo ai lettori italiani la pagina del nostro sito in cui è possibile leggere un approfondito articolo sulla vicenda “Karahnjukar Project” e vedere numerose immagini della zona.
    Come da quattro anni a questa parte saremo in Islanda nell’estate 2006.
    http://www.90est.it/karahnjukar.html

  13. paolo says:

    Come sempre, i soldi (quelli di qualcuno!) vengono messi davanti al bene comune e alla salvaguardia dell’ambiente.
    Sta succedendo anche da noi con il mastodontico TAV e, per rimanere nell’ambito alpino, con gli scempi, minori ma ripetuti, dovuti agli impianti sciistici e di innevamento artificiale.
    Quindi, a casa nostra e in Islanda, teniamo gli occhi aperti e diamoci da fare!

  14. genzio says:

    E’ la solita storia.. l’uomo è e rimarrà il peggior nemico della Natura. Non è possibile che si debba rovinare così il nostro pianeta.. Uno schifo! Ho visitato quell’isola ed ero rimasto affascinato proprio per la sua natura selvaggia. Ed ora, anche grazie agli “italiani”, vogliono rovinare il Vatna (e non solo quello).. Purtroppo non potrò andare in Islanda in luglio, ma se si dovesse organizzare qualcosa anche qui in italia (con la “i” minuscola).. beh.. sarei dei vostri!!!
    Genzio

    http://www.genzio.it

  15. Anonymous says:

    Percorsi Etnici – Marcello Stampacchia – Stop Karahnjukar Project – http://www.percorsietnici.net/Karanjukar-2004-1.html

    Quest’estate abbiamo scattato delle foto allo stabilimento in costruzione da 3 anni della ALCOA nel fiordo di Redyafjordur.
    Lo stabilimento è impressionante sopratutto calato nella realtà del fiordo popolato fino a 3 anni fa solo da circa 2oo abitanti e un’ infinità di uccelli migratori.
    Ma tutto è collegato nel mondo GLOBALIZZATO.
    L’Alcoa ha fatto un’azione di forza nei confronti della provincia di Venezia: in sostanza allo scadere del contratto di fornitura della corrente elettrica al suo stabilimento di produzione di alluminio a Porto Marghera, ha dichiarato che se non venivano mantenuti gli stessi prezzi di vendita del Kwatt/h concessi 25 anni prima avrebbe chiuso l’azienda italiana e trasferito la produzione in altro paese…2+2 fa 4! Indovinate chi l’ha spuntata?
    Il prezzo a Kwatt/h in Islanda sembra essere inferiore (è ammissione della ALCOA stessa) a quello spuntato dalla multinazionale in Brasile. Pertanto la produzione d’alluminio islandese avrà uno dei costi più bassi che si possono avere nel globo. Costo energia elettrica bassissimo, salari da fame dati ai lavoratori immigrati dai paesi del terzo mondo rappresentano un bel coltello impugnato dalla parte del manico per contrattare i prezzi nei paesi come l’Italia. Le dighe sono costruite, almeno quelle di Karahjukar, ma il lavoro che dobbiamo fare noi tutti che ci meravigliamo e inorridiamo della devastazione delle Highlands islandesi è riflettere sull’aumento dei nostri consumi d’alluminio che fanno aumentare la domanda. CORAGGIO smettiamo di acquistare le bibite in lattina e gli articoli non indispensabili in lega leggera che già questo potrebbe essere un segnale importante!

    Marcello Percorsi Etnici http://www.percorsietnici.net

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